Da bambina andavo spesso a Nicosia, dove abitavano i nonni paterni. Nonno Francesco era un contadino. Papà mi racconta che quando andavano tra i campi lo aiutava a sistemare la coffa sul dorso del suo mulo e dentro quella sacca ci mettevano di tutto.

La mia prima coffa nasce dal desiderio di personalizzare un oggetto della tradizione popolare siciliana. Spogliarla da quell’esclusiva idea di uso rurale e contestualizzarla in un ambito creativo che la rende unica, ricca e speciale.

È nei tessuti che trovo l’ispirazione. Quando comincio a sbirciare tra i bauli di nonna Filippa, scrigni preziosi pieni di corredo pregiato rigorosamente fatto a mano. Quando m'imbatto in un vecchio mercatino e vengo rapita dal dettaglio di un ricamo, dalla particolare tramatura di una stoffa, dal suo colore.

Con meticolosa attenzione scelgo la passamaneria o qualsiasi altro accessorio che andrà a valorizzare la coffa. Il dettaglio deve essere ricercato, pregiato, raffinato. Può essere una spilla di famiglia, un merletto a tombolo, uno sfilato siciliano, un semplice pizzo che sfugge agli occhi di tanti, ma nella mia testa diventa artefice di un articolato processo creativo.

È cosi che nasce Marinisa Bag da una coffa ritrovata a casa dei nonni e da una tovaglietta da thè bianca e blu che nonna stessa aveva ricamato.
Il successo e l’interesse per quella “sporta”, parzialmente rivisitata erano in continua crescita, così a poco a poco quel piccolo angolo di casa dove riuscivo a ritagliarmi un po’ di spazio per cucire, si è trasformato in un qualcosa che somiglia ad un laboratorio sartoriale.

Realizzare una coffa significa raccontare la storia della donna che la indosserà, accettando di volta in volta la sfida di preservare l’eleganza, lo stile e la femminilità che contraddistinguono quella persona.
With Love,
Patrizia Russo.

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 As a child I often went to Nicosia, where my paternal grandparents lived.
Grandfather Francesco was a farmer. Dad tells me that when they went
to the fields he helped him to arrange the nest on the back of his mule
and they put everything in that bag.

My first coffa was born from the desire to personalize an object of the
Sicilian popular tradition. Undress it from that exclusive idea of ​​rural use
and contextualize it in a creative environment that makes it unique, rich and special.

It is in the fabrics that I find inspiration. When I begin to peek among the trunks
of grandmother Filippa, precious chests full of rigorously hand-made precious accessories.
When I come across an old flea market and I am captivated by the detail of an embroidery,
by the particular texture of a fabric, by its color.

With meticulous attention I choose the trimmings or any other accessory that
will enhance the crow's nest. The detail must be refined, precious, refined.
It can be a family brooch, a bobbin lace, a Sicilian parade, a simple lace that escapes
the eyes of many, but in my head it becomes the author of an articulated creative process.

This is how Marinisa Bag was born from a coffa found in her grandparents' house
and from a white and blue tea mat that grandma herself had embroidered.
The success and interest in that partially revisited "shopping bag" were constantly growing,
so little by little that little corner of the house where I was able to carve out some space for sewing,
became something that looks like a tailoring workshop.

Making a coffa means telling the story of the woman who will wear it,
accepting from time to time the challenge of preserving the elegance,
style and femininity that distinguish that person.
With Love,
Patrizia Russo.